Il Castello Aragonese di Taranto, noto anche come Castello Sant’Angelo, è una delle icone architettoniche e storiche più affascinanti della Puglia. Si erge all’estremità dell’isola del borgo antico, in posizione strategica tra il Mar Grande e il Mar Piccolo, a guardia del canale navigabile che collega i due mari. Oggi è una delle mete più amate da turisti e appassionati di storia.
Un viaggio nel tempo
Le origini del castello risalgono all’epoca bizantina, ma la sua struttura attuale fu realizzata tra il 1487 e il 1492 per volere di Ferdinando I d’Aragona, re di Napoli, come parte di un sistema difensivo contro le incursioni turche. L’opera fu affidata all’architetto Francesco di Giorgio Martini, che progettò una fortezza moderna per l’epoca, dotata di bastioni rotondi adatti a resistere alle artiglierie.
Nel corso dei secoli, il castello fu rimaneggiato più volte e utilizzato con diverse funzioni: fortezza militare, prigione e presidio strategico della Marina Militare, che ancora oggi ne cura la gestione e ha contribuito a riportarlo al suo splendore grazie a restauri accurati.
Durante i lavori di scavo sono emerse strutture medievali e bizantine, che arricchiscono ulteriormente il valore archeologico del sito. Oggi, visitando il castello, è possibile vedere antiche cisterne, cunicoli sotterranei, torri e ambienti militari perfettamente conservati.
La visita
Il Castello Aragonese è aperto al pubblico tutti i giorni e offre visite guidate gratuite condotte dal personale della Marina. Il percorso si snoda tra cortili interni, torri panoramiche, gallerie sotterranee e reperti storici. Dalla torre dell’orologio si gode una splendida vista sul ponte girevole e sul borgo antico.
Uno degli aspetti più affascinanti della visita è il contrasto tra la solidità della pietra e la trasparenza dell’acqua che circonda la struttura: un’immersione nella storia, ma anche nei paesaggi suggestivi della città di Taranto.
Un simbolo vivo
Oltre ad essere un monumento, il castello è anche un centro culturale attivo, che ospita eventi, mostre e conferenze. La sua posizione al crocevia tra antico e moderno lo rende un punto di riferimento non solo storico, ma anche identitario per la città.